Seconda Pasqua in epoca di Coronavirus, un po', ma poco poco, meglio che lo scorso anno.
Siamo andate al mare, Lido di Spina: avere una seconda casa di proprietà era l'unico modo per muoversi da qui. Ancora una volta "grazie Spina".
Tempo bello, primavera splendente, poca gente contrariamente alle aspettative. Cibo da asporto, (pesce) alla trattoria dietro casa, non buonissimo. Tanto vino.
Laura, io, Chiara e il suo ultimo "moroso".
L'appartamento ancora sottosopra per i lavori di ristrutturazione, anche se piano piano Laura e un pochino anche io stiamo sistemando, ma insomma ci siamo arrangiate e almeno abbiamo respirato aria di mare e di famiglia. Ritorno in serata.
Come sempre il giorno che segue a un spostamento o ad una mangiata/bevuta l'ho pagata con indisposizioni varie, ma ne valeva pena. Peccato solo che il mio malessere mi ha impedito di andare, per pasquetta, a Bologna a portare colomba e uova di pasqua a mio figlio, che non vedo da prima di Natale.
Oggi ventaccio, pioggia, freddo, la primavera sta facendo marcia indietro. Da qualche parte nevica. Ma tanto l'Emilia Romagna è stata confermata zona rossa e non si potrebbe fare nulla, e le piante avevano proprio bisogno di acqua.
Spero che quesa orribile storia finisca presto, molti si stanno vaccinando, e anche io ho già fatto le due dosi.
Sono contenta di averlo fatto, e sono stata anche fortunata: prenotazione veloce, struttura (un centro sociale a Budrio, La Magnolia) ampia, gradevole e luminosa, personale gentile ed esperto.
La Dottoressa che mi ha fatto le due punture aveva una "mano di fata" come le ho detto ringraziandola, non ho sentito nemmeno la siringa entrare, forte forse di essere stata per diversi anni donatrice di sangue per l'Avis.
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