domenica 20 agosto 2017

#voglia di scrivere o di leggere?

Vacanze finite. Vacanze si fa per dire, solo l'aria era un poco più leggera e non ero sempre da sola. Per il resto me ne sono rimasta nello spazio casa/giardinetto….a parte le due uscite giornaliere per…"cacca-cane", e una o due passeggiate in pineta o in spiaggia. 
Mi rendo conto di essere diventata una vecchia insoddisfatta e borbottona, vorrei sempre essere in un altro posto, diverso da quello dove sono ma non ben identificato. 
Adesso sono a casa, da un giorno solo e come sempre scontenta.
L'unica cosa piacevole del mio ritorno è ritrovare il grande schermo del mio computer,si proprio tu che mi stai difronte,ampio e facile, e con una bella tastiera ecc..al mare ero costretta a collegarmi con il cellulare.Sgradevolissimo. 
Sedermi qui, davanti alla tastiera ha fatto scattare immediatamente la voglia di scrivere, anche se come al solito non so cosa o di cosa.  Ma scrivere mi porta lontano, lontano dalle cose che non ho voglia di sapere, per oggi: tutto il terrore e la follia che giornalmente la vita ci butta addosso. 
Voglia di fuggire dal pensiero degli attentati folli e stupidi che mietono decine di morti, come quello di pochi giorni fa, a Barcellona.
Vorrei dimenticare il degrado, l'inciviltà, la mancanza di valori che sta dilagando nel mondo, e tra i giovani. 
A volte penso che le Religioni servissero almeno ad inculcare dei valori nella mente delle persone.
Naturalmente e immediatamente penso a quanto male, a quanto odio, a quante guerre derivino, appunto, dalle religioni.
Ma allora di cosa scrivo? Di me no, io sono il nulla che vive nel niente…o almeno oggi mi sento così... 
Cerco ispirazione e conforto in un libro, e come faccio spesso, chiudo gli occhi e prendo un libro a caso dalla mia libreria. Ho libri letti forse 20/50 anni fa che ogni tanto rileggo volentieri….
E adesso mi sono trovata tra le mani un libro in sintonia perfetta con i miei pensieri, un libro che mi ha segnato molto, che mi ha fatto riflettere e pensare, mi è piaciuto tanto e che, un poco, mi ha influenzato.(peccato che odori un po' troppo di vecchio!!)
Si tratta di "Scimmietta ti amo" di Luigi De Marchi e a dispetto del titolo che può ingannare tratta argomenti seri e per me importanti: la paura della morte…"shock esistenziale, trauma primario e ricorrente che la scimmia umana ha subito quando ha preso coscienza del proprio destino di morte…" causa prima, secondo l'autore, del nascere di miti, riti, religioni. (Dovrò cercare anche "Miti per vivere"….)
Lo sfoglio un po', trovo tanti paragrafi sottolineati e tanti segnalibri ma l'odore mi disturba un po' e poi…è troppo serio per una sera come questa. Lo metto all'aria e domani lo riprendo. 
Stasera mi servirebbero pensieri gioiosi, vitali, allegria...un libro di poesie…forse, Prevèrt o Mario Luzi,ma ce ne sono a decine tra cui scegliere…..o magari inizio un bel "giallo" vecchia maniera? O anche più recente, la serie del BarLume di Marco Malvaldi è ideale per alleggerire l'atmosfera.
E qui mi arrendo e mi rendo conto che la mia è più "voglia di leggere" che di scrivere...


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