Un rito..o forse un contro-rito che ripetiamo oramai da qualche anno. Scappiamo da casa, dagli auguri, dalla nevrosi dei pasti luculliani e dalla stanchezza e inutilità di tutto questo. Il papà di mia nipote ha acceso il riscaldamento e messo qualche lucina sbilenca fuori della porta.
Il Caffè del Moro è l'unica altra luce visibile oltre ai lampioni, sono bravissimi e tengono aperto tutto l'anno per quei pochi e
sparpagliati clienti che d'inverno si avventurano al Lido di Spina. Il"cenone" lo facciamo da loro, un toast ciascuno, una bibita e a nanna.
Per me la gioia di essere tutte assieme, noi tre e Grom, il mio cagnetto.
Portandolo a fare la passeggiata serale contiamo le auto: nella nostra strada solo noi, un'altra auto in una strada parallela, un gruppetto di due o tre auto qualche strada più in là.
Mi piacerebbe conoscerle queste persone che come noi scelgono l'assoluta quiete di questi luoghi.
Lido degli Estensi, paese limitrofo, è più illuminato ma quasi altrettanto deserto.
Qualche negozio aperto c'è però, soprattutto è aperta la libreria, illuminata e fornitissima. Ma non hanno un libro di, o su, Giordano Bruno che mi è stato richiesto. Trovo comunque qualche romanzo che desidero leggere, e soprattutto gironzolo tra i bancali pieni di libri….una goduria! Quattro chiacchiere col proprietario e con due clienti, auguri….
Poi un po' di spesa a Porto Garibaldi, illuminatissima e allegra, ci sono i barconi sul canale, le pescherie aperte, qualche bar e qualche ristorante. E l'aria calma e serena della gente mi riporta con la memoria a tanti anni fa. Quando c'erano meno soldi, meno negozi, meno nevrosi ma più sentimenti.
Mia figlia ha visto delle piastrelle rosse in un mucchio di scarti edili e improvvisa una "luminaria" davanti a casa mettendoci sopra delle candele.
Anche le bici avranno le loro luci colorate.
Lo scoglio della vigilia è stato brillantemente superato.
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