E così, ci siamo.
Natale è alle porte, con tutto il suo carico di ipocrisie, solitudini, consumismo, luci e suoni artificiali.
E con il suo fascino, che porta anche una come me, vecchia e disincantata, a sperare.
Cosa?
Che una magia si avveri, che qualcosa di bello e diverso possa accadere.
Lo so che non succederà, lo so che ogni Natale sarà più triste del precedente e la solitudine sempre più densa e pesante, ma quando
Laura mi porta a fare un giro per questo paesello e vedo le lucette degli alberi, le decorazioni, il babbo natale di plastica fuori dal tabaccaio, qualcosa succede.
La speranza rinasce.
Ma perchè, anche non credendoci, il natale riesce a soggiogarmi?
Mi sono data questa risposta: si risveglia/rinnova il lavaggio del cervello che mi è stato fatto da bambina, dalle suore.
E che viene rinnovato, aggiornato, tenuto vivo da film, trasmissioni TV, usanze e tradizioni.
Non che mi dispiaccia, anzi sarebbe stupendo se alle parole, gli auguri, le luci e i suoni, i presepi illuminati, i doni, seguissero i fatti:
un sorriso per tutti, di qualsiasi sesso nazionalità o colore, un po' di pace, un po' di calore umano per tutti quelli che sono soli,
anziani e bambini sopratutto.
Se ogni Natale mettesse una tesserina in più nel grande puzzle della vita, del mondo, una tesserina di pace, d'amore,
di rispetto per gli altri e per la natura....allora il natale avrebbe un senso.
Buon Natale.
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