lunedì 11 febbraio 2019

#ricordi bolognesi


   

Giorni pieni, giorni vivi. 
Belli, brutti, così così ma vissuti, finalmente. 
Chissà, forse ho rotto l'incantesimo che appiattiva il mio tempo e il mio umore facendomi vivere nell'apatia totale....spero di si.

Ho iniziato andando, con mi figlia, a vedere una mostra d'arte "ALCHEMILLA" che il giovane e bravo curatore Fulvio Chimento ha organizzato (o si dice allestito? o chissà come...)in una bellissima antica dimora bolognese, Palazzo Vizzani Sanguinetti, in Via Santo Stefano. 

Bellissime stanze, arredi e decori che facevano risaltare le opere in mostra, malgrado il contrasto antico-moderno..scaloni e decori, aria di tempi passati e fastosi.

Attraversare Via S. Stefano mi ha riportato agli anni della scuola, praticamente una sessantina e più di anni fa, e i ricordi mi hanno avvolto e accolto.
Andavo a scuola, appena arrivata a Bologna, alle "Aldrovandi" scuola simile alle medie ma a indirizzo commerciale , vicino alla mitica pasticceria LAGANA' che da quello che ho visto esiste ancora. 

A due passi dal Baraccano, dalle "Sette Chiese" e da Piazza Maggiore.
E poi anni dopo, sempre in via S. Stefano, andavo ad aspettare il mio futuro marito (ex) davanti al'Istituto Manzoni, solo due o tre portoni prima di Palazzo Vizzani Sanguinetti dove era la mostra.
Ritengo Via S. Stefano e i suoi portici uno dei punti più belli di Bologna.
Ma il tuffo nei ricordi più intenso l'ho fatto Sabato scorso, tre giorni fa, sempre andando a vedere una mostra, dove mio figlio e la sua compagna esponevano pochi pezzi. Era l'ultimo giorno e la mostra era all'Archiginnasio! 




"Do ut Do" il nome, mostra a fini benefici con lo scopo di raccogliere fondi a favore della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus.

Percorrere via Indipendenza a piedi è stato faticoso ma da lì è iniziato il mio viaggio nei ricordi: 
in via Indipendenza ho gestito un piccolo negozio di abbigliamento, Cosmopolitan, che non c'è più ma che ha fatto parte di uno dei periodi più belli della mia vita. 
Poi l'Archiginnasio, luogo dove non ero mai entrata e che mi ha tolto il fiato per la quantità di cose da vedere (devo tornarci) e il Pavaglione, punto focale per gli incontri quando frequentavo l'Istituto per Figuriniste che forse si chiamava Rubbiani, in Via Marconi di fronte alla Camera Del Lavoro. E, dulcis in fundo, ci hanno detto che per tornare all'auto esisteva una "navetta" sulla quale siamo salite, e che ha fatto un giro che sembrava pensato per me, e mi ha permesso di rivedere decine di luoghi a cui non avevo più pensato. Uno su tutti è stato passare davanti a Via Val D'Aposa dove, non ancora ventenne, ho trovato il mio primo lavoro come ritoccatrice di santini funebri!!!!

Potrei scrivere dieci pagine sui ricordi che si sono risvegliati, ma per adesso, caro diario, mi limito  a concludere con una frase che usavo spesso quando a scuola dovevo chiudere un tema: sono stati bei giorni, e sono tornata a casa STANCA MA FELICE! 
              





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