martedì 30 gennaio 2018

#effettonebbia #nonmirestacheleggere

Nebbia. nebbia nebbia nebbia…..

Da due giorni vedo soltanto nebbia.
Telefono qua  e là , mal comune mezzo gaudio, ma tutto intorno hanno il sole, o un po' di nebbia ma poca poca che va subito via, alla peggio per chi è in alto un po' di neve. O pioggia.
Menù variato insomma. 
Qui invece, in questo paese che mia nipote ha rinominato MALACITY, malgrado lo ami e non andrebbe, dice, da nessun'altra parte, solo nebbia: densa e bianca che uccide i colori, che penetra nelle ossa e risveglia antichi dolori (artrosici) che credevo di aver superato. 
Guardo fuori dalla finestra, e nel grigio biancastro della nebbia distinguo il grigio dell'asfalto, con macchine grigie parcheggiate davanti a cancelli e ringhiere grigie.
Che faccio? Provo a disegnare, ma il segno della matita, grigio, sulla carta mi fa passare la voglia.
Scrivere una poesia? La nebbia non mi ispira…
A letto "a riposare schiena e articolazioni" ci sono stata anche troppo, non posso comportarmi come una centenaria rincoglionita.
Trovato! Un'idea luminosa brilla nella mia mente e mi rallegra: non mi resta che leggere!
Mi hanno proprio regalato qualche libro, di quelli leggeri ma ben scritti, ideali per un giorno di nebbia: libri gialli.

E così grazie a Malvaldi e ai vecchietti del Bar Lume, a Robecchi e i suoi killer, a Manzini e al suo Rocco Schiavone, a Camilleri e al Commissario Montalbano, finirò serenamente questa giornata. 
Da grigia a gialla è un bel salto!

P.S. No, non leggerò decine di romanzi, ma ne ho individuato uno, tra i libri ancora da leggere con i racconti di diversi, e bravi, scrittori che amo. 

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