Sapevo che stava scrivendo, non sapevo cosa.
Leggerlo mi ha irritato, come prima reazione. Perché nei sui confusi ricordi c'è di tutto tranne un accenno ai suoi figli, e ai venticinque anni di matrimonio, più sei di fidanzamento con me.
Capisco che probabilmente parlare di noi due era pericoloso, la nuova moglie lo controlla per benino, ma i figli….
Poi mi sono calmata e ho apprezzato il "caso" che mi ha confermato quanto scriveva l'autore del libro "scrivere di se": cioè che scrivere di se fa bene….visto che anche una terapeuta l'ha consigliato per bloccare l'insorgere di malattie senili.
E ho cominciato a pensare, saltellando qua e là nella mia vita.
Improvvisi flash di avvenimenti lontani nel tempo, e cronologicamente non ben allineati.
Uno di questi ricordi, arrivato sull'onda di una foto in bianco e nero, riguarda i giorni lontanissimi quando c'era ancora mio babbo e mia mamma, e non conoscevo il mio futuro marito.
Riguardava sopratutto Misano Adriatico, frazione Brasile, dove babbo con grandi sacrifici perché non eravamo ricchi e lavorava solo lui, ci mandava per ben due mesi tutte le estati.
Il tempo dei primi amori, la scoperta di essere carina ecc…ma il ricordo non è stato questo: ho ricordato che allora nel mare c'erano le stelle marine, e le mie sorelle ed io…stupidine…ne prendemmo tantissime e le mettemmo a seccare sopra un armadio, in camera nostra, senza nemmeno parlarne con la mamma.
Che puzza! Una cosa terrificante, nello scriverne mi sembra di sentirla ancora…e siccome eravamo giovani e sciocche, nemmeno abbiamo capito subito di cosa si trattava!
E a seguito di questo ricordo, ne è arrivato un altro: i cavallucci marini!
Di questi non abbiamo fatto scempio, ma me li ricordo benissimo e non avevo mai riflettuto sul fatto che ad un certo punto non ce n'erano più.
Non andavo e non vado più a Misano, la cui spiaggia è stata danneggiata per favorire Cattolica, perché il mare depositasse là la sabbia che rubava a Misano. Quando ci andavamo noi, intorno al 1955/58 la spiaggia era lunghissima e piena di dune, meravigliosa. Adesso, ci sono passata qualche anno fa, dalla strada si vede una striscia di arenile e subito il mare.
E rifletto sul male che la cosiddetta civiltà ha fatto, su cosa stiamo facendo alla nostra terra, come presuntuosamente la modifichiamo, la depauperiamo, distruggiamo ogni cosa, la impoveriamo!
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