In un giorno in cui sento forte il bisogno di comunicare in qualche modo…di scrivere…ma non so a chi scrivere e cosa, ho trovato in una vecchia scatola questo ricordo, che mi ha fatto sorridere e trascrivo.
Al mare con l'ombrello.
18 agosto 1995
Diluvia. Acqua a dirotto, grigio totale, cielo plumbeo. Freddo.
Sono andata a passeggiare sulla spiaggia, con l'ombrello aperto.
Il mare era scuro, le onde alte e increspate di bianco rumoreggiavano abbattendosi sulla riva. Lampi improvvisi scaricavano in mare.
Che meraviglia, ero la padrona della spiaggia, ero sola.
Ho chiuso l'ombrello e ho lasciato che la pioggia mi lavasse il viso, ho messo i piedi nell'acqua tiepida , e un'onda più lunga mi ha infradiciato i pantaloni. Ma tanto ero già bagnata sulle spalle, e sui capelli.
Ho cantato a suarciagola, ho raccolto conchiglie ho ballato e ho pensato che mi sarebbe piaciuto raccontare quel momento a qualcuno, un amico o un'amica o magari a un amore o… ma probabilmente a nessuno sarebbe interessato, nessuno avrebbe capito la meraviglia di essere sola con il mare, il cielo, la spiaggia, completamente lì, come in una meditazione.
Ma poi mi sono ricordata di Claudio e Monica, di Livio, e sono stata ancora meglio: a qualcuno, se voglio, posso raccontarlo ed essere capita.
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