Che grande regalo in una giornata d'autunno, con una luce così anche una pigrona come me sente il bisogno di uscire di casa.
E così stamani mi sono messa a passeggiare e godermi la stagione che, quando c'è il sole, è la mia preferita.
L' autunno e i suoi colori, che ogni giorno si accendono e cambiano, rendendo fantastica anche la "scenografia" più banale (ogni riferimento al paesello dove vivo è assolutamente non casuale).
I vari toni del rosso, l'oro, il verde….le piante ci regalano spettacoli stupendi.
Ma bisogna sbrigarsi ad ammirarle, perché fanno molto in fretta a spogliarsi e restare desolatamente nude.
A terra ci sono già i tappeti di foglie cadute, gialle, rosse, variegate, che a me piace raccogliere e calpestare, e mi immalinconisco e non capisco quando vedo le persone indaffarate a raccoglierle dai giardini, rastrellando ben bene. Le foglie cadute sono MAGNIFICHE, lasciate che i bambini ci giochino, le raccolgano per farne mazzetti variopinti, le incollino su pagine e quaderni!
Fra pochi giorni è Halloween, poi qualche battito di ciglia e due sospiri e arriverà l'inverno, e il natale.
Luci e colori, certo, ma artificiali. Niente a che vedere con lo splendore dell'autunno.
E beandomi di questo splendore mi è tornata in mente una breve poesia di Garcia Lorca:
Mattino d’autunno
Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.
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