Credevo, sbagliando, che corrispondesse al giorno dei defunti, è comunque una festa che non mi piace. Ancora meno adesso, che non ne capisco il senso.
Bambini mascherati, vecchie signore e giovani fanciulle con cappelli da strega, zucche ghignanti ovunque e purtroppo botti, petardi e mortaretti anche in questo paesello in culo al mondo.
E guai protestare, se lo si fa, verranno a farli scoppiare proprio sotto le tue finestre.
E guai protestare, se lo si fa, verranno a farli scoppiare proprio sotto le tue finestre.
Li ho sempre detestati i petardi, proprio non lo capisco il gusto di sentirli scoppiare. Sarà che sono nata durante la guerra?
Adesso il disagio è aggravato dal fatto che il mio cagnolotto, piccolo e vecchio, impazzisce letteralmente. Il suo cuoricino comincia a battere a ritmo forsennato e lui abbaia, abbaia…abbaia.
Cercando di capire, mi sono informata sui significati, i perché e i percome di questa strana festa, chiassosa e volgare, e ho scoperto che Halloween è usanza antichissima, risale ai Celti, ma non si sa bene se voglia festeggiare l'inizio dell'inverno, oppure Parentalia dedicata ai defunti o altro…ci sono mescolate magia, riti satanici, maghi e streghe…simboli diabolici ecc...
ma sono gli gli americani che l'hanno ridotta la pagliacciata che è adesso.
Che si può fare? Che posso fare?
Nulla, non posso fare nulla…quindi passerò la serata ricordando Ignazio, il mio amatissimo gattone nero che per fortuna è vissuto tanti anni, e carezzando quel rompi impaurito del mio vecchio cane e lascerò che i ricordi fluiscano, non permettendo al qualunquismo festaiolo di disturbarli.
E, mentre i ragazzetti si divertiranno a far scoppiare mortaretti e suonare campanelli chiedendo "dolcetto o scherzetto", rompendo sonoramente le….zucche, ci saranno adulti malati di mente, che si credono maghi, che tortureranno e uccideranno i poveri, dolci micetti neri. Perché?
Orrore senza fine è quello che la mente umana riesce a concepire pur di fare del male.
Nulla, non posso fare nulla…quindi passerò la serata ricordando Ignazio, il mio amatissimo gattone nero che per fortuna è vissuto tanti anni, e carezzando quel rompi impaurito del mio vecchio cane e lascerò che i ricordi fluiscano, non permettendo al qualunquismo festaiolo di disturbarli.
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