martedì 20 marzo 2012

# Bruno, il mi' babbo

BRUNO, IL MI' BABBO.

Mio babbo si chiamava Bruno, figlio di Pietro e Caterina. 
Nato a FI il 20 Aprile del 1906. 
Della sua infanzia non so praticamente nulla, forse per poca memoria o perché non me ne ha parlato molto.
La sua infanzia deve essere stata povera, di certo so che aveva dei fratelli, Lorenzo e Fausto e una sorella, la zia Ines.
Zia Ines l'ho conosciuta, farò un post su di lei. 
Lo zio Fausto era il babbo di Grazia e Mauro, i miei cugini di Firenze. Con Grazia sono in contatto su fb.
Dello zio Lorenzo ricordo solo che una volta venne a trovarmi, mi promise una bambola....che non ho mai avuto!!!! Deve essere stata una delusione grandissima se me ne ricordo ancora.
Babbo era fascista, aveva creduto nel Duce ed era anche andato a combattere in Spagna. A causa delle sue idee fasciste ha fatto anche qualche anno di prigionia.
So che conobbe la mamma, della quale era più vecchio di 12 anni, nel ristorante di alcuni parenti a Firenze, e che la sposò perché stavo arrivando io! Mi ha sempre esaltato l'idea di essere "figlia dell'amore"!!!
Babbo faceva il rappresentante di macchine per l'ufficio, mi ricordo che una si chiamava "Lagomarsino", la prima dopo la guerra e poi quando siamo arrivate a Bologna per una  Ditta che si chiamava "Gallo Pomi" e aveva l'ufficio al Palazzo Del Toro.
Ricordo le sue prime auto, sopratutto una giardinetta con le portiere di legno (o simil-legno?) con la quale ci portava a Montenero, o a Calafuria e mi pareva di fare dei viaggi meravigliosi.
Pensandoci adesso Babbo non è mai stato ricco, e nemmeno benestante ma allora, sopratutto dopo essere venuti a Bologna,  mi sentivo una privilegiata. 
Facendo non so quali e quanti sacrifici riusciva a mandarci due mesi al mare, Misano Adriatico frazione Brasile,  in tempi in cui al mare non ci andava quasi nessuno. E lui restava a Bologna a lavorare.
So che deve aver fatto sacrifici perché mi tornano in mente discussioni con la mamma, del tipo paghiamo la merciaia o il lattaio?, e che facevamo segnare la spesa su un librino e saldavamo alla fine del mese.

Credo che non sia stato un marito fedelissimo, perché ricordo la gelosia di mamma verso una sua impiegata, e come padre era severo, sopratutto con Paola che però ce la metteva tutta per farlo andare fuori dai gangheri.
Scriveva poesie, come la mamma, ma non ne sono rimaste e alla fine della sua vita aveva cominciato anche a dipingere, secondo me essendo autodidatta era anche abbastanza bravo, a me piace molto una strada grigia sotto la pioggia, che Simo ha ancora.

Scrivendo mi rendo conto quanto poco so di lui, cosa pensava, chi era, i suoi gusti.....

Gli piaceva una canzone di Claudio Villa, Luna Rossa e lo scrittore Curzio Malaparte. 
Ricordo che gli piaceva anche un poeta toscano abbastanza irriverente, Stecchetti. E, mi viene in mente adesso, amava Dannunzio e Carducci, mi sono rimasti alcuni libri che aveva comprato lui.
Per stasera finisco qui, ma so che prima di dormire frugherò nella mia mente e domani avrò altre cose da scrivere. E come tutte le sere darò la buonanotte alla foto che tengo sul comò assieme a quella della mia mamma.

2 commenti:

  1. Cara Mariella,hai dimenticato che lo zio Bruno aveva anche altre due sorelle, Elena la maggiore, nata nel 1900 circa e morta nel 1924 e uan'altra Elena nata nel 1925 ancora vivente che il nonno Pietro aveva avuto da un'altradonna.
    Ci sarebbe da ma da scrivere un libro.
    Baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Grazia!!!
      è vero, ma di queste due sorelle lui non mi aveva mai parlato, l'ho saputo solo dopo che se n'è andato. E non saprei proprio cosa dire di loro. Invece mi interesserebbe sapere che lavoro faceva da giovane il nonno Pietro, probabilmente me l'hanno detto e l'ho dimenticato....
      Un bacione e ancora tanti auguri!!!

      Elimina

Basta poco…

Succede , ogni tanto, che la vita faccia piccoli doni inaspettati anche a noi over ottanta, e stamattina è successo. Poca voglia di alzarmi,...